SEVERINO DE BORTOLI

 
Nessuno muore su questa terra,
finché vive nel cuore di chi resta !!!

 

Severino De Bortoli

 

E’ difficile trovare le parole per ricordare

SEVERINO DE BORTOLI, come segretario della sezione Piemonte-Valle d’Aosta e poi anche Liguria si è impegnato instancabilmente incontrando i soci e gli amanti delle succulente in ogni occasione che gli si presentava. Sempre propositivo e sereno ha lavorato per promuovere l’Associazione, pur sapendo che dalla sua grave malattia non poteva guarire, lo
ricordiamo con il suo sorriso.
Grazie Severino!
La Direzione Nazionale
 
Ricordo di Carlo Zanovello
Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo nel periodo precedente la malattia ricorda la sua grande simpatia e al tempo stesso il suo sottile umorismo, la sua voglia di vivere, scherzare e di stare in compagnia. I miei ragazzi, allora bambini, ricordano sempre con piacere che una quindicina di anni fa, davanti al Castello di Stupinigi, giocarono con Severino a palle di neve e alla fine anch’io, meno incline a questo gioco, venni coinvolto e mi divertii. Non so più con esattezza in quale occasione incontrai per la prima volta Ada e Severino ma mi piace rammentare l’occasione, da loro propiziata, di un mercatino a Nus in Valle d’Aosta in occasione di una festa paesana. Quella fu senza dubbio la situazione che consentì la nascita dell’amicizia tra loro e tutta la mia famiglia, trasformando una fase di lavoro in una parentesi vissuta come vacanza. Poi molte altre occasioni ci hanno fatto incontrare, per la comune passione per le succulente, per i vini piemontesi di cui Severino era un conoscitore e per le passeggiate in montagna. Non occorre che io ricordi, di Severino, la grande disponibilità per la nostra associazione e le sue doti di promotore di iniziative, che già sono note agli appassionati, non ultima la pubblicazione del libricino sulla coltivazione e identificazione delle succulente "Conoscere e Coltivare le Piante Succulente". Voglio invece ricordare la grande dignità con cui ha saputo affrontare la malattia, sostenuto in questo dalla moglie Ada e di come ha saputo conservare umorismo e voglia di vivere fino all’ultimo, pur conoscendo l’inevitabile esito del male che già aveva colpito il fratello.
Non posso infine scordare che, come ha cercato di sostenere l’associazione AIAS fino all’ultimo, altrettanto sul piano personale ha incoraggiato me e la mia famiglia in un progetto che altrimenti non sarebbe nato.
Grazie Severino!