- Scritto da Marco Sisti
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Preparazione delle piante per il riposo invernale
Anche se siamo solo alla fine di Agosto e sembra presto per preparare le piante al lungo periodo invernale è bene cominciare per tempo al fine di arrivare ai primi freddi con le piante già pronte ad affrontare l’inverno.
Tra poco la bella stagione sarà al termine, le piante che avevamo messo all’aria aperta, a breve, saranno ritirate o sistemate in posti protetti dal freddo e dall’acqua piovana
Sarà quindi necessario cominciare a pensare ai lavori per la preparazione e il ritiro.
Ovviamente i tempi saranno molto differenti dato che il clima della penisola italiana varia di molto da nord a sud.
Per chi non ha una serra, ma solo un terrazzo dove coltivare le piante, prima della fine di Settembre cominciano le preoccupazioni e i problemi di stoccaggio delle stesse che, solitamente durante la bella stagione, sono aumentate di numero e non si sa più cosa fare perché ci si rende conto dell’imminente avvicinarsi della stagione fredda.
Ma i problemi, anche se in maniera molto ridotta, ci sono anche per chi, per sua fortuna, ha la possibilità di stivare le proprie piante in luoghi protetti e riscaldati
È necessario, per chi non ha la possibilità di ritirare le piante in luoghi protetti e riscaldati, preparare le piante per dare loro modo di affrontare l’inverno senza problemi, nella condizione più favorevole possibile, per quanto riguarda la salute delle stesse.
Ecco allora che sarà importante, verso fine Agosto, inizio Settembre, compiere alcune operazioni preliminari per mettere i nostri gioielli, in condizione di affrontare il freddo e l’umidità.
Tanto più le piante sono sane tanto più ci sarà la possibilità che affrontino e superino il lungo periodo invernale indenni.
Si procede quindi in quel periodo ad una delle ultime annaffiature, aggiungendo all’acqua un buon insetticida sistemico, meglio se biologico per eliminare parassiti indesiderati e dare alle piante una protezione dagli attacchi di questi parassiti, dal momento che tra poco non sarà più possibile bagnarle.
Al momento del ritiro definitivo, poi si procederà ad una nebulizzazione con un buon rameico, ancora meglio un tetrarameico: nella diluizione di 3g nel caso di quello in grani idrosolubili oppure 3 ml per litro per quello in pasta. Per evitare la colorazione blu delle piante sarebbe meglio usare Pasta Siapa o Pasta Caffarro NC (formulazione non colorante) sempre nelle dosi di tre ml litro. Questo trattamento andrà proseguiti per tutto l’inverno almeno una volta al mese, per proteggere le piante da malattie fungine come ruggini o altro. I trattamenti andranno effettuati in belle giornate di sole
È importante inoltre dare una riserva energetica alle piante che dovranno affrontare il lungo periodo di riposo senza la possibilità di trarre nutrimento dal terreno, a causa della sospensione delle annaffiature aggiungendo un buon concime bilanciato all’ultima bagnatura
Fatte queste operazioni preventive, si sospendono le annaffiature per dare modo al terriccio di asciugare e con esso alle piante, che dopo avere assorbito insetticidi, fungicidi e il concime, avranno modo in un paio di mesi, di perdere gradualmente l’acqua e di presentarsi ai primi freddi completamente asciutte.
Per chi invece ha la possibilità di ritirare le piante in luoghi protetti e riscaldati il periodo di questi lavori preventivi può essere procrastinato dlla fine di Settembre metà Ottobre ma non oltre, per la difficoltà poi di fare asciugare il tutto.
Dato che in assenza di ventilazione nelle serre si potrebbero verificare ai diversi livelli degli scaffali, differenti temperature dell’aria che tenderà a ristagnare, sarà bene programmare la sistemazione delle piante in base ad un compromesso tra luminosità di cui necessitano le piante stesse e temperature
Le piante più resistenti al freddo andranno quindi sistemate ai livelli più bassi, via via che saliremo in altezza posizioneremo piante meno resistenti al freddo sugli scaffali più alti.
Così, un’Echinopsis o un’Opuntia si potranno sistemare nella parte più bassa mentre un Ariocarpus o una Aztekium sarà bene metterle in una zona “calda” della serra quindi in alto perché l’aria calda tenderà a salire verso le parti alte della serra mentre quella fredda ristagnerà in basso.
Sarà sempre importante, in serre ove il pavimento è in cemento, appoggiare i vasi su tavole di legno per isolare gli stessi dal pavimento gelido
Ovviamente e ancor più, questo vale anche per le piante sistemate su scaffali all’esterno.
In alternativa alle tavole di legno si potrà anche usare lastre di polistirolo espanso dallo spessore di 1 cm
Per quanto riguarda invece la luminosità: piante con coperture di lanuggine o di spine bianche ad es. Epithelantha, alcune Mammillaria, potranno essere posizionate nelle parti più alte degli scaffali quasi a contatto con la copertura, perché lo strato bianco che ricopre queste piante essendo molto riflettente eviterà scottature alle stesse
Importante !!
Onde evitare ristagni di aria e di umidità è bene ventilare l’ambiente in cui sono stipate le piante, con un ventilatore o una stufetta ventilata
Molte Cactaceae resistono a temperature molto inferiori allo zero,
Tra queste se ne possono citarne alcune
Astrophytum che sopportano temperature fino a -12°
Echinocereus ( tranne quelli di Baja California) che sopportano temperature anche di – 16°
Escobaria alcune della quali sopportano temperature di – 20°
Ancistrocactus -7° -12°
Quanto sopra purché ci sia una bassa umidità ambientale e le piante siano sane, acclimatate e soprattutto asciutte
Questi sono casi estremi ma la maggior parte delle cactaceae a parte poche specie come Mirtillocactus, Uebelmannia, Strombocactus Melocactus e poche altre sopportano bene le basse temperature anche vicine allo 0
Comunque il modo migliore e meno rischioso per fare svernare queste piante, è di tenerle a temperature che vanno da +2° a + 8 °: così facendo si evita di correre il rischio che gelate di lungo periodo vadano a colpirle inesorabilmente.
Alcune cactaceae, come Echinocereus Ancistrocactus, Escobaria e alcune Mammillaria come M. senilis possono svernare anche su scaffali posti all’esterno coperti solo con tetti di policarbonato
Mentre per Uebelmannia, Discocactus, Mirtillocactus, Hylocereu, Myrtillocactus e alcune Mammillaria come M. nivosa consiglio di tenerle a temperature superori ai + 10° e di bagnarle leggermente una volta al mese (questo per quanto riguarda le regioni in cui le temperature normalmente in inverno scendono vicine allo zero o oltre)
Oltre a coltivare cactaceae, molti di noi amano anche coltivare altre succulente come Euphorbie, caudiciformi, e piante dell’Africa equatoriale e del Madagascar (Didierea e Alluaudia), per non dimenticarci degli Adenium PS; Le Euphorbia del Sud Africa sopportano anche temperature vicino allo zero ma non inferiori.
Per brevità non tratterò di tutte queste piante ma in generale va detto che le stesse vanno tenute a temperature superiori ai +10°
Dopo il trattamento preventivo quindi, andranno ritirate in posti luminosi, dove è possibile controllare le temperature e dove le stesse non scendano sotto quei livelli, se non per brevissimi periodi.
Vanno sospese le annaffiature anche se vedremo che molte, come ad esempio gli Adenium, perderanno le foglie.
Se saranno ritirate in locali caldi, andranno inumiditi substrati una più volte durante l’inverno.
Un discorso a parte va riservato alle semine effettuate durante l’anno
Se avete seminato in primavera, le plantule avranno acquisito la forza per passate indenni l’inverno
Nel caso siano in serra potrebbe essere utile durante un inverno caldo, come quelli passati o peggio se in casa: dare una leggera nebulizzata, sempre senza bagnare il terriccio. Questa azione va comunque valutata con molta cautela in base all’andamento stagionale e alle temperature cui sono sottoposte le plantule
Attenzione alle scottature
E’ importante sapere che anche durante il periodo invernale è possibile provocare scottature alle nostre piante
Specialmente chi usa scaffali riparati da cellophane o altri materiali plastici trasparenti.
È bene che si sappia, che durante le giornate soleggiate le piante corrono seri pericoli di essere lessate, specialmente piante come Lithops e altre mesembrianthemaceae
Ma anche le Cactaceae e le Euphorbia non sono immuni da questi pericoli.
E’ bene arieggiare durante le giornate di sole anche nei mesi più freddi o praticare delle prese d’aria alle coperture degli scaffali, meglio ancora lasciare un ricircolo d’aria da sotto a sopra in modo che l’aria fredda che sta sempre in basso, si misceli con quella calda che si trova in alto mitigandone gli effetti.
E’ importante arieggiare le serre: naturalmente oppure con l’ausilio di un ventilatore che avrà il compito di tenere in circolo l’aria e asciugare un po’ l’umidità che inevitabilmente si formerà all’interno per questo si possono usare stufette come caldo bagno e farle giare con aria fredda in modo da fare circolare l’aria all’interno delle serre o degli scaffali in cui si riparano le piante.
Attenzione agli sgocciolamenti che causano marciumi a causa dell’umidità e delle gelate.
Questi vanno evitati magari aggiungendo un ulteriore copertura alle serre e agli scaffali.
Ovviamente queste sono indicazioni di base e vanno adattate al posto in cui si coltiva
Buona coltivazione e buon inverno a tutti
Marco Sisti
- Informazioni sull'autore: Marco Sisti, sezione AIAS Lombardia